domenica 28 dicembre 2014

Un pensiero sociale? (settima parte)

Ho comprato casa poco prima di sposarmi. 

Ovviamente essendo una prima casa, beneficiai della agevolazione sull'IVA. Feci tutto quello che era da fare, compresa la registrazione della mia residenza entro un anno dal rogito.
Dopo qualche tempo, mi venne recapitata una lettera dell'Ufficio IVA di Brescia che chiedeva di dimostrare che tutto fosse stato fatto in regola, presentando un certificato di residenza. Conoscete la Legge Bassanini sulla autocertificazione? Presi mezza giornata di permesso e andai in Comune per richiedere il documento. 


"Conoscete la Legge bassanini?" - mi dice l'addetto all'anagrafe. Rispondo che la conoscevo, ma che essendo l'Ufficio IVA...
"Evidentemente loro non la conoscono." - continuò l'addetto - "Che andassero a farsi benedire! Questo è il modello per l'autocertificazione e se non gli va bene che mi chiamino pure! Loro possono chiederci informazioni in ogni momento...".
Notare che nella lettera dell'Ufficio IVA era esplicitamente richiesto di presentarsi in Comune e chiedere il certificato. Io esulto per il mitico impiegato del Comune di Gussago e penso tra me e me "Grande!". Poi rifletto un attimo e mi ritrovo a contemplare la patata bollente che mi trovo tra le mani: il modello di autocertificazione. Compilo lo stesso il foglio all'istante e corro all'Ufficio IVA.

All'entrata un anziano signore aiuta i malcapitati (tutti con espressione tra l'affranto e il terrorizzato) a trovare la giusta via verso le forche dell'agenzia. Io chiedo gentilmente dove recarmi per consegnare il documento. L'anziano scorre la lettera da me ricevuta per un buon 3 o 4 minuti, poi alza la testa, la scuote e quasi arrabbiato mi dice: "Ma lei dove ha preso sta lettera? Chi l'ha spedita?" 

Primo stadio di arrabbiatura... Chi l'ha spedita?!

Spiego la situazione, con gentilezza. Quasi sento di dover baciare le mani, anzi l'anello, del signore in questione, mentre i suoi occhi di fuoco mi scrutano. In breve mi iniziano a far girare per vari sportelli alla ricerca di chi aveva spedito la lettera. Tutto senza successo.
Ad un certo punto - evidentemente alterato pure io - sbotto: "Fatemi un timbro di ricevuta, mettete il mio certificato dove volete e tanti cari saluti!"
Così si chiuse la questione. L'Ufficio IVA ad oggi non si è più fatto sentire e abito dove abito da 14 anni.

Se il primo signore del Comune di Gussago fosse la regola negli uffici comunali? E se il secondo signore dell'Ufficio IVA fosse l'eccezione negli uffici statali?

L'italiano è vittima della burocrazia e suo inventore e alimentatore. A noi la burocrazia fa impazzire, ma senza essa avremmo troppo tempo da perdere e poco da lamentarci. Non è un problema solo italiano, sicuramente, tuttavia nel nostro paese il mega apparato burocratico alimenta un enorme sistema dietro cui stanno dipendenti pubblici e le loro famiglie. Il numero di questi lavoratori non è gigantesco come spesso si immagina, ma il sistema cui appartengono è mastodontico, costoso e inefficiente. La burocrazia si crogiola in mille leggi, norme, regolamenti, commi, emendamenti che si contraddicono, che si completano, che si complicano a vicenda. Si fanno i regolamenti per poi creare le eccezioni: se devi ottenere una riduzione per la tassa sui rifiuti, perché metti un composter in giardino, devi sputare sangue per arrivare al risultato. 

Compilare moduli è il nostro sport preferito. Ce ne sono per tutti i gusti, colori, forme e usi. Spesso fotocopiati male, con manuali di compilazione degni di uno scienziato del Cern di Ginevra. E la burocrazia - intesa in senso ampio - in questi moduli, manuali, regolamenti, delibere, ci sguazza, si rinforza, si legittima: loro sanno, ti guardano e tu, se va male, te la fai sotto.

Se il pubblico dipendente medio fosse come l'addetto del Comune di Gussago (quell'addetto perché altri... beh! lasciamo stare), sono convinto che l'Italia funzionerebbe molto meglio. 
E allora cosa dovremmo fare noi cittadini per agevolare la creazione di eccellenze nella pubblica amministrazione? Qualcuno di voi che sta leggendo è impiegato nel pubblico? Ci pensi ed inizi. Ci vorrà del tempo perché si crei un sistema meritocratico, un sistema al servizio del cittadino (e non viceversa), un metodo che isoli le mele marce (che esistono ovunque, non solo nel pubblico)... ci vorrà tempo...

... ma da qualche parte è necessario iniziare...

(continua, probabilmente ancora sul dipendente pubblico VS dipendente privato)

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